Ultima modifica: 28 Aprile 2023

Giacomo Matteotti: esempio di coraggio civico

Il prof. Mario Gianfrate ha presentato il suo libro “Delitto Matteotti: il mandante”

Il dovere della memoria. Per non dimenticare gli anni bui del fascismo e per imparare ad avere “il coraggio delle proprie idee”.

E’ stata una lezione di storia e, insieme, di educazione civica quella del prof. Mario Gianfrate che stamattina ha presentato alle classi quinte il suo ultimo libro “Delitto Matteotti: il mandante”.

Il mandante, si sa, fu Mussolini. E Giacomo Matteotti si può considerare l’iniziatore di una “Resistenza disarmata”, che lo portò ad essere rapito e poi ammazzato brutalmente da una squadra fascista, capeggiata da Amerigo Dumini.

“Venne ammazzato – ha spiegato il professore – per il famoso discorso che tenne in Parlamento il 30 maggio e per quello che non riuscì a fare l’11 giugno”. Nel primo discorso, quello del 30 maggio 1924, il segretario del Partito socialista unitario non solo contestò i risultati elettorali figli della legge Acerbo, ma denunciò pubblicamente le violenze e gli abusi dei fascisti. “Uomini come Matteotti non dovrebbero circolare” – fu la replica, lapidaria, di Benito Mussolini.

Di lì a 10 giorni, il 10 giugno 1924, Matteotti fu rapito e ucciso. Il giorno seguente avrebbe dovuto tenere un altro importante discorso per denunciare un vero e proprio scandalo finanziario, che coinvolgeva il fratello del Duce, Arnaldo Mussolini, e il re,  a favore di una società petrolifera americana per il monopolio dell’estrazione del greggio in Italia.

Dopo il 30 maggio, tutti sapevano che Matteotti sarebbe stato ucciso (lui stesso disse: “Io, il mio discorso l’ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me”). Tra i tanti, il prof. Lucchesi, che gli offrì una cattedra universitaria per allontanarlo dal mondo della politica: “Il dovere mi comanda di restare al posto più pericoloso – gli scrisse però Matteotti  – per rivendicare quelli che sono i presupposti di qualsiasi civiltà e nazione moderna”.

Da questa lezione di alta politica e di morale, parte l’invito agli studenti: “Difronte a tutto quello che accade – ha detto il prof. Gianfrate  – ognuno deve sentirsi responsabile. Bisogna avere il rispetto delle istituzioni, difendere la democrazia e la Costituzione italiana, che è repubblicana ed antifascista. Ma essere cittadini, non sudditi”.

All’Incontro con l’autore, moderato dalla responsabile del progetto, prof.ssa Maria Elena Carrera, ha partecipato anche il sindaco di Laterza, prof. Franco Frigiola, che ha inviato i ragazzi ad essere “cittadini attivi” che si interessano alla vita sociale e politica.

In occasione dell’evento, inoltre, la scuola ha sottoscritto l’adesione alla Rete nazionale della Fondazione Matteotti, fortemente voluta dalla Dirigente scolastica, dott.ssa Luciana Lovecchio.