Ultima modifica: 9 Marzo 2023

Il vescovo tra noi: “Non siate indifferenti, scegliete il Bene”

Si è svolto in Aula Magna l’incontro di confronto e dialogo tra il vescovo di Castellaneta, Mons. Sabino Iannuzzi, e una rappresentanza degli studenti del Vico

In mezzo ai ragazzi. Con la pacatezza e la determinazione di chi parla con il cuore. E al cuore dei giovani sa arrivare.

Mons. Sabino Iannuzzi è stato ospite del Vico, questa mattina, in Aula Magna, per un momento di confronto e dialogo con gli alunni. A loro il vescovo di Castellaneta ha detto: “Voi siete il presente, perché oggi scrivete con il vostro vivere la storia”. E la vita deve essere vissuta nella “dimensione della bellezza” e nella “consapevolezza del dono della vita”, senza reprimere quella “voce interiore che ci permette di accogliere ciò che siamo e di amarci così come siamo”.

Dal miracolo dell’amore nascono poi grandi prodigi. Come quell’immagine di un fiammifero che colpì il giovane Sabino – era il 1986 – in uno degli incontri organizzati in parrocchia. E  la didascalia: “La tua vita è come un fiammifero. Con la tua vita potrai incendiare il mondo”. Parole che innescarono in lui un profondo cambiamento di rotta. Ecco perché il vescovo ha esortato i ragazzi a non essere indifferenti: “Noi possiamo scegliere da quale parte stare, possiamo scegliere tra il bene e il male”.

In questo cammino di formazione entra anche la scuola: “Quello di oggi è un giorno speciale – ha sottolineato la Dirigente scolastica, dott.ssa Luciana Lovecchio – La Chiesa e lo Stato si incontrano e dialogano per dare un messaggio di speranza ai giovani, perché noi abbiamo la funzione pedagogica di dare la speranza di un mondo più giusto, per fare scelte di bene”.

E, in rappresentanza dei due “mondi”, da una parte don Michele Marco Quaranta, Direttore dell’ufficio scolastico della diocesi, dall’altra il prof. Nunzio Putignano, docente di Religione, la prof.ssa Mariaelena Carrera, moderatrice dell’incontro, e il dott. Giambattista Rosato, direttore amministrativo.

Sulla piena sintonia tra Curia e scuola si è espresso anche don Michele: “Posso testimoniare il desiderio di questo incontro,  i giovani sono stati subito presenti nel cuore del vescovo che ha espresso l’intenzione di incontrare le comunità scolastiche”. E, risalendo all’etimologia della parola “desiderio” (da de-sidera, mancanza di stelle) ha precisato: “E’ proprio quando manca la luce, quando viene meno la ragione e avverti la mancanza, che nasce il desiderio. Oggi la luce si è avvicinata a noi”.

Una “luce” di cui il mondo giovanile sente molto il bisogno: “Dopo la pandemia i rgaazzi sono disorientati, – ha detto, infatti, il prof. Putignano – e la presenza del vescovo tra di noi ci dice che la Chiesa non è lontana dalle esigenze dei giovani”. E il Vico non può che esprimere il suo “orgoglio” – come ha sottolinetao il dott. Rosato – “perché la visita del vescovo a scuola è un evento straordinario ed importante per il messaggio morale che ci lascia”.

Tante le domande dei ragazzi. Pronte e profonde le risposte del vescovo, su temi di attualità o di carattere spirituale:

Alessia Tucci, II A, sulle manifestazioni studentesche;

Filippo Di Canio e Floriana Clemente di III D;

Anna Fraccascia, IV F, sulla fede;

Mario Giovanni Gentilesca, IV F ;

Nicola Russo, IV A, sull’impegno della Chiesa dopo la tragedia di Cutro;

Giulia Carucci, II A, sulla guerra in Ucraina;

Maria Giovanna Mele, II A, sull’inquinamento.

Importanti anche le testimonianze del seinarista  Giangrande, IV F,  e della tirocinante di Religione Carmen Sanneli. In apertura e chiusura, poi, l’esibizione canora di Aleesandra Lovecchio di II D.  

Alla fine l’istantanea dell’incontro è quella del vescovo in mezzo ai ragazzi. Una foto di gruppo. Un selfie con il cellulare. Una stretta di mano.

E’ il pastore in mezzo alle sue “pecorelle”. E’ la figura carismatica che parla una lingua diversa da quella dei social: “La conversione non è un’inversione ad “U” ma la disponibilità a superare la mediocrità, uno stimolo interiore a trovare motivazioni, in una dimensione ascensionale e non piatta”.